mercoledì 8 febbraio 2012

Dalla parte dei genitori - annotazioni sulla serata con il dott. Daniele Novara



Ricordiamo che il prossimo 10 febbraio alla Scala di Giacobbe- Castelletto ore 21,00 si terrà l’incontro per i genitori dell’infanzia dal titolo: “ Bambini e limiti. Sentirsi al sicuro e crescere forti”





Incontro con il dott. Daniele Novara – Cuggiono palazzo Kuster 02 febbraio 2012


I genitori sono un elemento fragile all’interno della società, la famiglia in Italia dispone di scarse risorse, questa situazione si acuisce nei casi di genitori separati.
In generale il settore educativo è in crisi , le classi dove i nostri figli dovrebbero imparare sono in sovrannumero. In queste condizioni è difficile stabilire un corretto processo di apprendimento. Registramio un calo delle iscrizioni all’università del 9% e un giovane su cinque non studia e non lavora.
Altro fenomeno che deve indurci alla riflessione è quello del sovrappeso dei nostri ragazzi, gli studi ci dicono che c’è una relazione tra questo fattore e un maggior rischio di tossicodipendenza.


Qual è la città italiana con il maggior tasso di natalità? E’ Bolzano. Qui i servizi per l’infanzia sono coperti quasi totalmente dal pubblico e una parte minore viene affidata alle tagesmutter ( letteralmente significa, dal tedesco “mamma di giorno” si tratta di persone qualificate che offrono il servizo di custodia dei bambini presso il proprio domicilio, questa pratica ha una tradizione consolidata in Alto Adige).
La tendenza che va concretizzandosi è quella di un calo demografico tra le 20-25enni e un’aumento di natalità per le 40-45enni con rilievi del caso nella gestione infantile. Fare figli diviene così un evento come può esserlo quello di una nevicata a Roma.
Un altro dato interessante è che i consumi infantili non hanno subito l’effetto della crisi.
E’ interessante considerare che quando la crisi diviene manifesta nel settembre 2011 la rivista “Donna moderna” decide di dedicare un’intero inserto mensile di guida ai consumi infantili, questo quando in una città ricca e benestante come Locarno si dà il via invece a un negozio dedicato allo scambio di giochi e abiti usati, pratica salutare questa un tempo molto diffusa e divenuta invece da noi desueta. Il figlio deve avere tutto nuovo , non è nemmeno concepibile il riutilizzo come si facevo una volta degli abiti dismessi del cuginetto.
Questi esempi sottolineano che la gestione infantile è vissuta in modo problematico.
Sarebbe auspicabile invece un ritorno ad una gestione infantile basata su una certa austerità; dotare i bambini di un abbigliamento pratico invece di abiti griffati da cui si ha come conseguenza una limitazione della loro capacità d’esplorazione , di sperimentazione, laddove la preoccupazione e rivolta a non sgualcire un’abito costoso.
Questo ci riporta ad un’altra immagine contigua a questa. Il bambino sedentario. Questa è una figura innaturale di bambino. Abbiamo casi di bambini soggetti a numerose allergie dovute al loro scarso contatto con la natura, cui segue un circolo vizioso di limitazione ulteriore del contatto con la natura e un acutizzarsi dei fenomeni allergici.
I bambini hanno bisogno di poche cose: presenza dei coetanei ( nel caso dei figli unici si rileva a volte una maggiore difficoltà nella gestione ma una maggiore capacità di socializzare) e attività fisico pratiche; prima del pensiero astratto viene la dimensione sensoriale è necessario e fondamentale che i bambini sperimentino.
Sulla questione educativa in senso stretto: il genitore spesso no educa perché è un genitore emotivo (eccessivamente preoccupato che i figli non soffrano stiano sempre bene).
Un’esempio di disfunzionalità nel comportamento del genitore emotivo è il caso del sonno: genitori che ritardano l’ora del sonno per giocare con i figli che vedono solo rientrando tardi da lavoro, adducendo la necessità primaria di quel momento di gioco rispetto al bisogno di sonno dei figli. Ecco il genitore emotivo è quello che fa prevalere quest’aspetto quando invece, sia il bisogno di sonno dei bambini, sia la necessità di regolare il momento in cui occorre andare a dormire sono invece preminenti. Occorre qui ribadire che la questione del sonno è fondamentale. Qui emergono due modalità differenti nel comportamento del genitore: l’organizzazione emotiva che prevede una lunga trattativa sullo spegnimento della televisione sulle letture pre sonno e una lunga trafila di coccole  infinite l’altra è l’organizzazione educativa che stabilisce tempi e modi certi che vengono abitudinariamente rispettati e che fanno prevalere il bisogno di riposo del bambino agli altri.
Spesso l’organizzazione emotiva si trascina in esasperati meccanismi di attenzione e riattenzione, che sfociano poi in rigidità di fronte all’ostinata volontà di non addormentarsi del bambino o nel migliore dei casi in un’addormentamento del genitore prima del figlio.
Altro esempio che viene riportato è il caso dello spannolinamento notturno che non si capisce perché avviene in fasi successive a quello diurno. Anche qui il genitore emotivo si muove con una disordinata cautela che spesso poi sfocia in improvvise accelerazioni delle fasi di emancipazione e sviluppo dell’autonomia.
Altro caso preoccupane stando ai dati che rilevano il fenomeno è quello dei bambini che dormono ancora nel lettone con mamma e papà, se può essere tollerato la presenza dei figli nel lettone fino ai tre anni. I dati ci dicono che 3 bambini su cinque a sei anni dormono ancora nel lettone con tutte le problematiche che questo fenomeno comporta.
Altro elemento di riflessione riguarda il caso di bambini che alla pizzata di fine anno alla scuola primaria non sono liberi di tagliere la pizza in autonomia quando l’uso e il coordinamento coltello e forchetta si acquisice al quarto anno di vita.
Questi aspetti sono altrettanto importanti  quanto gli esercizi di pregrafismo, eppure spesso il genitore emotivo ne ignora il valore.
Se un bambino non dispone delle risorse che gli competono per età, non è solo un errore educativo, è un danneggiamento nei suoi confronti.
Altro esempio eclatante è quello dei bambini che comunicano con i versi, mentre i genitori hanno acquisito incredibili capacità decifratorie telepatiche delle volontà dei bambini , al bambino non è stata data la possibilità di comunicare imparando vocaboli nuovi. Come si fa a dargli questa capacità? accettando solo le richieste espresse (in base all’età) con un linguaggio comprensibile..
Quando parliamo di genitori educativi perliamo di un genitore organizzato, cioè che ha delle regole che si è dato e dà al figlio ( esattamente come quando si guida la regola è una procedura, un elemento organizzativo).  Non si tratta di dare ordini, perché anche l’ordine d’autorità non è organizzato e nei suoi confronti  si generano discussioni, c’è  instabilità, incertezza.
Mentre l’organizzazione è un fatto puramente organizzativo che stabilisce gli spazi certi entro cui muoversi.
Ad esempio si stabilisce un’organizzazione rispetto alle cose che si fanno nella giornata, orario del sonno, orario della televisione, orario del pranzo e della cena.
I dati ci dicono che l’80% dei bambini cena con la televisione accesa. Farà bene al bambino? Farà bene alla famiglia?
Ciò che viene mangiato con la televisione accesa non è stato osservato , odorato, assaporato, il cibo viene ingurgitato senza che assuma alcun valore.
Che la televisione accesa sia un’elemento per evitare discussioni? Ma le discussioni attorno al tavolo sono un’importante aspetto della vita familiare !
Occorre che il genitore conosca il le regole e il timing (le fasi) dell’autonomia, conoscenza questa un tempo data dal rapporto col pediatra.
Occorre cioè una corrispondenza tra la regola e la capacità del bambino di supportarla. Per esempio occorre sapere in base all’età quanto deve dormire un bambino, altrimenti ci troviamo con bambini di quattro anni che dormono  solo otto-nove ore, quando il suo fisico e il suo intelletto ne richiederebbero almeno undici, con tutto quello che questo mancato sonno comporta.
Occorre che il genitore sappia che oltre le due ore di sonno pomeridiano si entra nel sonno profondo e diviene poi difficile e disturbante interropere questo sonno, che potrebbe poi provocare una difficoltà nell’addormentarsi la sera.
Come può e come fà a funzionare un’organizzazione? Anzitutto con l’univocità della regola che vuol dire che le regole le devono concordare e condividere i genitori, non può funzionare una regola che viene affermata da un genitore e contraddetta dall’altra. Anche nei casi di genitori separati è bene mantenere un’accordo sulle questioni educative.
I genitori dovrebbero ritagliarsi del tempo settimanalmente per una riflessione sull’educazione dei propri figli.
Una questione che emerge spesso è quella della paghetta, verso gli undici anni va bene iniziare a drae una paghetta ma che sia una e non elargita da tutto il parentado col risultato che si trovano ragazzi con ingenti somme a disposizione e non ancora tutti gli strumenti per gestirli.
Questione del dialogo con i figli: i genitori d’oggi parlano anche troppo con i figli e troppo poco fra di loro.
Questione facebook: riporto il caso di un ragazzo che alle media andava bene e poi si trova con un grave calo del rendiento scolastico, genitori crucciati preccupazioni etc etc ponendo delle domande si scopre che il ragazzo in questione ha 1800 contatti da gestire e li gestisce di notte. Anche nell’uso del pc occorre stabilire delle regole.
La crisi nell’educazione è un po’ la crisi dei padri che hanno duplicato il ruolo dell’accudimento, ruolo che è espresso dalla madre. Così ci troviamo con una duplicazione dei ruoli accuditivi e con la carenza dei ruoli formativi, dell’incitamento al coraggio all’avventura. Per questo nella copertina del libro “Dalla parte dei genitori“ troviamo la figura del padre che spinge il figlio nella prime esperienza con la bicicletta.
Diceva la Montessori:”aiutami a fare da solo”.
Questo è l’aspetto carente della attuale genitorialità che a mio avviso è la crisi del ruolo paterno.
Diciamo che ci troviamo in una situazione in cui i padri hanno imparato a fare le mamme ma le mamme non hanno imparato a fare i padri.
C’è bisogno invece che il padre torni a svolgere il ruolo di figura che dà fiducia e coraggio al bambino nelle sua capacità , che lanci all’eplorazione alla scoperta.
Nell’infanzia i bambini si modellano ai genitori mentre nell’adolescenza si modellano ai coetanei. Nell’adolescenza c’è una spinta alla trasgressione (es. sigarette nascoste che sono sempre di qualcun’altro) nell’adolescenza le regole poi vengono facilmente trasgredite in questo senso può essere utile la pratica del silenzio attivo che fino a circa ai sedici anni dimostra una certa efficacia (non ne parla in questo libro e si rimanda ad approfondimento del tema, quello qui riportato è una breve presentazione del metodo) consiste nella sospensione della cominicazione tra genitore e figlio. In genere dopo breve tempo il figlio va dai genitori a chieder conto di questa sospensione. E’ un’alternativa alla sanzione privativa che risulta poco efficace negli adolescenti .
Il silenzio attivo è una sorta di sospensione della disponibilità eduactiva, partendo da un presupposto di fiducia nei nostri figli, confidiamo nel bisogno che hanno ancora del consenso genitoriale.
Ritornando al bambino, cerchiamo di fare le mosse giuste per consentire ai nostri bambini di affrontare le esperienze in modo libero. I bambini hanno bisogno di fare giochi sensoriali, un bambino che non si sporca quando gioca ci deve preoccupare, non l’inverso.
I genitori non educano più ma i occupano moltissimo dei loro figli, pensiamo al genitore che fino atre anni porta il bambino sul passeggino, se ne sta occupando moltissimo, visto il tempo che occorre per preparae il tutto ma non lo sta educando a camminare in autonomia.

Ecco questa è  forse un po’ la sintesi di questa serata, la necessità che abbiamo di insegnare a camminare da soli ai nostri figli.

“Dalla parte dei genitori” vuole essere uno strumento per stare davvero dalla nostra parte sapendo le numerose pressioni e difficoltà cui noi genitori siamo sottoposti, ma parte dalla fiducia nella capacità di noi genitori e dei bambini di imparare.

                           Quanto scritto è frutto di appunti presi spontaneamente nel corso della serata, passibile quindi di imprecisioni non attribuibili al dott. Novara.

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