mercoledì 13 febbraio 2019

Progetto scolastico "L'unità che fa la differenza" Vispe


Come anticipato in altri post, vi coinvolgiamo nei percorsi realizzati dall’associazione Vispe (Volontari Italiano Solidarietà Paesi Emergenti) in collaborazione con il Comitato Genitori e le scuole di Cuggiono, per le classi IV e V primaria I e II secondaria.

Il percorso si sviluppa su tre anni e si compone di tre incontri da due ore per classe ogni anno.

In questo post cominciamo con il primo progetto che ha coinvolto le classi quinte.



Prima di tutto, i bambini “hanno viaggiato” attraverso l’universo per sottolineare quanto siamo piccoli ma preziosi perché unici, grazie alle nostre diversità
E le differenze sono rese più evidenti conoscendo realtà come quelle dove il Vispe è presente, cioè Burundi, Brasile e Nepal. 
Attraverso i linguaggi delle immagini, musica, giochi e racconto, i bambini hanno ragionato con stupore, emozione e curiosità su quanto siamo differenti ma uguali nei bisogni e desideri (acqua, cibo,casa,scuola,gioco,sguardo oltre/spiritualità) nella ricerca di relazioni. E come la storia degli uomini ci insegna che dall’incontro di diversità, anche se in eventi tristi, può fiorire qualcosa.
Allora hanno giocato insieme per raggiungere un obiettivo comune, scoprendo che insieme è più divertente oltre che più facile. Hanno suonato e cantato per andare allo stesso ritmo, aspettandosi ed ascoltandosi gli uni gli altri. Poi si sono guardati negli occhi cercando di fare Namastè “saluto la divinità, ovvero cerco la parte più bella, che c’è in te” e passandosi un filo , hanno costruito una rete di relazioni buone che aiuta nel caso del bisogno, unisce in modo libero e volontario e ci rende più felici. Relazioni che non vanno "schermate", ma prevedono l'incontro dove guardandosi negli occhi, le parole sono più vere e minore il rischio di farsi male.
Poi se il filo si spezza per un litigio, c’è la possibilità di scegliere di riannodarlo, magari con fatica, ma con il risultato di conoscersi meglio e di avvicinarsi di più.
Infatti la relazione buona è sempre una scelta.
È scegliere di guardare gli altri, la storia ed il mondo con occhi curiosi e capaci di stupirsi scoprendo tanta bellezza nella vita di tutti i giorni. Un’apertura che costa impegno e fatica, che porta a farsi continuamente domande, ma che vale la pena.
Nel terzo incontro i bambini sono stati ancora più protagonisti perché sul grande puzzle costruito da loro sul pavimento, hanno condiviso cartelloni, testi, poesie, canzoni e lavoretti preparati a casa o in classe, da soli o in gruppetti.  Lì hanno espresso i loro pensieri, riflessioni ed emozioni.
Insomma, un punto di partenza, strumento per imparare a comprendere il “linguaggio” dei  compagni, a guardare gli altri ed il mondo con gli occhi del cuore.


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